La facilitazione visuale (conosciuta anche come facilitazione grafica) è un potente strumento di apprendimento, capace di attivare fertili processi creativi. Esprimersi ed elaborare idee procedendo per immagini, infatti, attiva il cervello più di quanto non riesca a fare la parola scritta. Ecco perché, soprattutto nell’ambito della formazione aziendale con approccio esperienziale, continuano a fiorire e ad essere molto richiesti i corsi di facilitazione visuale o comunque i percorsi fondati su questa tecnica.
Se si osserva la crescita e lo sviluppo di un bambino nei primi mesi e nei primi anni di vita ci si rende facilmente conto di quanto disegnare sia per lui un’attività quasi innata, prima e più della scrittura. In primo luogo, perché è qualcosa che investe la dimensione tattile. Prendere un pennarello, farlo scorrere su un foglio, scoprire che lascia una scia e che magari quella scia sporca le dita: sono tutte azioni concrete, che impegnano simultaneamente corpo e mente. In secondo luogo, poi, disegnare è una primordiale forma di espressione, libera e indipendente rispetto alle costrizioni dell’alfabeto. Per averne un assaggio, basta correre con la memoria ai graffiti degli uomini primitivi, studiati sui libri di storia. Insomma, visualizzare permette di conoscere, aiuta a comprendere, consente di imparare. Allo stesso tempo, il disegno mostra a tutti la propria personale rappresentazione del mondo. La visualizzazione, quindi, è conoscenza ed espressione.
Leggi anche l’approfondimento sulla formazione esperienziale
Cos’è la facilitazione visuale?
Quanto detto finora rende piuttosto chiaro il perché, soprattutto in anni recenti, il mondo della formazione e del coaching si sia appropriato del disegno come strumento di apprendimento, fino a renderlo un vero e proprio modello. È così che si è giunti alla teorizzazione della facilitazione visuale (o facilitazione grafica) in senso stretto, che può essere definita come
la capacità di tradurre idee e pensieri in disegni e grafici.
Uno strumento che deve essere appreso e potenziato per poi essere utilizzato per continuare ad apprendere.
Leggi anche l’approfondimento sull’intelligenza emotiva
La facilitazione visuale come strumento di formazione dei talenti
I corsi di formazione destinati al personale delle aziende e delle organizzazioni sono senza dubbio uno degli ambiti di maggiore e più proficua applicazione della facilitazione visuale. Quest’ultima, infatti, diventa spesso un cardine formativo irrinunciabile, soprattutto per via degli obiettivi che consente di raggiungere. Il disegno, infatti, attiva risorse mentali inedite e difficilmente stimolabili in altro modo. Di fronte a una rappresentazione grafica, il cervello si accende, cerca connessioni, elabora in modo estremamente creativo.
Ciò che è fondamentale in un corso di formazione incentrato sulla facilitazione visuale è guidare ogni partecipante alla scoperta del proprio particolare modo di disegnare e schematizzare. Un’attività così personale, infatti, non può essere standardizzata ma al massimo accompagnata attraverso la comprensione di poche regole di base. Il resto è sperimentazione personale e scoperta del proprio talento “visualizzatore”, attraverso l’uso di una copiosa cassetta degli attrezzi, fatto di testi, contenitori, pattern e colori.