Learning organization, le aziende che apprendono hanno una marcia in più
La learning organization, nella teorizzazione iniziata da Peter Senge, è un’organizzazione capace di apprendere in modo continuo e costante. Diventare una learning organization, però, non è scontato, serve possedere determinate caratteristiche, che si raggiungono solo con un lavoro specifico.
La saggezza popolare insegna che nella vita non si smette mai di imparare. Non perché l’apprendimento sia un fardello che ciascuno è condannato a portarsi addosso per sempre, ma perché arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e capacità è il modo migliore per andare avanti. Questo vale senza dubbio per le persone, ma è altrettanto vero anche per le organizzazioni, siano esse aziende, associazioni, istituzioni o altre realtà simili. Infatti, una learning organization, cioè un’organizzazione che apprende, è in continua e costante crescita, riuscendo a valorizzare i talenti che la compongono. Non a caso, il concetto di learning organization è ormai molto diffuso nel mondo della formazione aziendale, perché indica un punto di arrivo a cui molte strutture (giustamente) tendono. Ma cosa qualifica realmente un’organizzazione che impara? Quali sono i fattori essenziali che favoriscono questo processo? E quali i benefici che si ottengono? Proviamo a rispondere a queste tre macro-domande, per entrare meglio nel cuore delle learning organization.
Cos’è una learning organization
Il concetto di learning organization è spesso associato al nome dello scienziato statunitense Peter Senge, esperto in scienza dei sistemi. È lui, infatti, ad aver avviato la riflessione organica sul tema, pubblicando un libro dal titolo “La quinta disciplina: l'arte e la pratica dell'apprendimento organizzativo”. È quasi ovvio, quindi, attingere ai suoi scritti per una definizione compiuta di learning organization:
“[…] è un'organizzazione nella quale le persone - a tutti i livelli - aumentano di continuo la capacità di produrre risultati, per i quali hanno un reale interesse. […]”
Ovviamente, nella realtà, non tutte le organizzazioni riescono a realizzare l’obiettivo di un apprendimento continuo. O almeno non in maniera naturale e spontanea. Anzi, quello che di solito accade è esattamente l’opposto: un’azienda, nelle sue prime fasi di vita, si mostra dinamica a capace di crescere e migliorare, poi tende a irrigidirsi e quindi ad apprendere meno. Diventare una learning organization, quindi richiede allenamento.
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Peter Senge e le 5 discipline di un’organizzazione che apprende
Volendo dettagliare ancora di più le caratteristiche essenziali che permettono di riconoscere una learning organization, è bene rivolgersi ancora a Senge, che ne identifica cinque.
- Pensiero sistemico
Il pensiero sistemico è ciò che consente a un’organizzazione di guardare a sé stessa come un agglomerato complesso, che trascende la semplice somma dei singoli pezzi. Per usare una metafora cara allo stesso Senge, pensare in modo sistemico significa vedere la foresta laddove qualcun altro vede solo un insieme di alberi. Questo significa dare peso alle connessioni, alle relazioni e a tutto quel reticolato di pesi e contrappesi che permette a un sistema di essere tale e di perpetrarsi.
- Padronanza personale
I componenti di una learning organization sono convintamente e proficuamente inseriti in un processo di apprendimento continuo, che non significa semplicemente “sapere di più” ma riuscire ad applicare ciò che si impara nel lavoro. Questo si trasforma in un vantaggio competitivo dell’azienda verso i potenziali competitor.
- Modelli mentali
Nella costruzione di Senge, i modelli mentali sono delle teorie e degli schemi che guidano il singolo individuo nelle decisioni. Quando sono particolarmente radicati, però, rischiano di trasformarsi in pregiudizi o forme di chiusura mentale e quindi dio generare errori. La learning organization, invece, è capace di identificare questi modelli, di analizzarli e di metterli in discussione.
- Visione condivisa
Costruire una visione condivisa del futuro all’interno di un’organizzazione è compito delle leadership. Quando illuminati, i leader sono in grado di costruire tale visione partendo dal basso, fondandola sulla visione individuale dei singoli dipendenti. Se la calano e la impongono dall’alto, invece, non ottengono quello che dovrebbe essere il risultato principale: sfruttare la visione condivisa come leva per stimolare l’apprendimento.
- Apprendimento di squadra
La capacità di apprendimento di un team non è data solo dalla somma delle conoscenze e delle capacità dei singoli membri che lo compongono. Ciò che fa davvero la differenza, infatti, è l’essere in grado di imparare insieme, l’uno dall’altro o in cooperazione.
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Diventare un’organizzazione che apprende
Come già accennato, essere una learning organization non è una condizione naturale. Bisogna intraprendere un percorso per arrivare alla meta, è necessario allenarsi (che è cosa diversa dal fare formazione, anche se pure questa svolge un ruolo centrale).
In particolare, ciascuna organizzazione dovrebbe:
- dotarsi di una metodologia di apprendimento;
- aggiornarsi costantemente e imparare dall’esperienza;
- condividere le informazioni (per generare nuove conoscenze tra i suoi componenti);
- creare un archivio dei contenuti e delle conoscenze di cui dispone.
I benefici di essere una learning organization
Da quanto detto finora, appare chiaro che diventare una learning organization richiede un impegno. Vale la pena fare questo sforzo? La risposta è indubbiamente sì. Perché essere un’organizzazione capace di apprendere costantemente significa guadagnare un vantaggio competitivo nei confronti degli avversari. Tale vantaggio si può concretizzare in diversi elementi, a cominciare da:
- maggiore capacità di rispondere positivamente ai cambiamenti e di adattarsi alla realtà che muta senza perdere terreno;
- maggiore capacità di innovazione;
- possibilità (per le aziende) di migliorare i livelli produttivi, sia in termini di qualità che di costi;
- rafforzare il senso di appartenenza delle risorse umane;
- potenziare i processi decisionali;
- rafforza la propria immagine esterna.
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